L’Accademia nasce dalle lontane esperienze di Guido Bizzi negli anni 60, gli anni del Politecnico, della Camerata Polifonica di Torino con Mauro Uberti ed in seguito dalla straordinaria avventura del “Laboratorio di Via Pastrengo”, una delle più vivaci iniziative musicali della Milano degli anni Settanta.
Presso il “Laboratorio”, anche sede dello “Studio di Musica Antica”, nacque la Scuola di Liuteria di Milano e fu organizzato il restauro della Collezione del Museo Teatrale alla Scala. In seguito, venne fondata la BIZZI – Strumenti Storici a Tastiera, oggi punto di riferimento del settore a livello internazionale.
Nel nuovo millennio, si afferma l’Accademia Europea Villa Bossi con corsi riguardano sia i principali “strumenti antichi” che della musica classica.
L’idea è sempre la stessa: contrastare l’incomprensibile concetto del MIGLIORAMENTO degli strumenti musicali che, avvalendosi dei progressi della tecnica, renderebbero SUPERATI gli strumenti del passato. Un modo di pensare che ha indotto generazioni di musicisti a credere che la riscoperta e l’uso degli strumenti antichi fosse uno sterile esercizio per ricercatori. Fortunatamente, le nuove generazioni dimostrano di avere coscienza del profondo rapporto fra scrittura musicale e suono, interessandosi sempre più agli strumenti di allora, così ricchi di fascino ed espressività.

Docenti

i docenti dell’Accademia orientano il lavoro di formazione dei propri studenti verso un’ampia comprensione, non soltanto del modo di suonare ma anche della storia degli strumenti musicali e dell’evoluzione nel corso dei secoli delle loro capacità tecniche ed espressive.

Aule e strumenti

Nel perseguire l’obiettivo di dare agli studenti una visione completa della prassi esecutiva, l’Accademia mette a disposizione una ricca collezione di strumenti che possono essere studiati ed utilizzati sia nelle prove che nei concerti o nella registrazione di CD e DVD.

Concerti

L’obiettivo ultimo dell’Accademia è quello di preparare i giovani alla loro futura professione. L’alto perfezionamento viene quindi concepito come un lavoro preliminare all’esecuzione di concerti che l’Accademia organizza mediante i propri circuiti di stagioni e festival.

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